Oggi, nella giornata contro la violenza sulle donne, vorrei soffermarmi su quel fenomeno sommerso, spesso taciuto perché meno evidente o evidenziabile, ma altrettanto pericoloso e subdolo: il maltrattamento psicologico, perché VIOLENZA non è solo fisica ma spesso è soprattutto psicologica.
Sebbene la maggior parte delle violenze avvenga a discapito di donne e da parte di uomini, il maltrattamento psicologico non ha genere e non ha età; può colpire tutti, indistintamente.

I segnali che dovrebbero farci rizzare le antenne sono diversi, ma vi sono alcuni comportamenti tipici, che si riscontrano nel maltrattamento psicologico: 1. Denigrare, sottovalutare, svalutare, sabotare ogni azione che sia volta all’indipendenza e all’autorealizzazione. Insultare, urlare, disprezzare e ridicolizzare sono alcuni dei modi che utilizza chi maltratta psicologicamente, facendo sentire l’altro una persona non degna, ma conseguentemente grata al maltrattante per stargli accanto nonostante i suoi difetti.
2. Nonostante il continuo ledere l’autostima dell’altro, chi maltratta è una persona estremamente gelosa nei confronti del maltrattato. Limitare la libertà personale, isolare da legami e amicizie è un altro modo che viene messo in atto per tenere la persona legata a sé.
3. Minacciare costantemente di abbandono e provocare continui sensi di colpa, sfruttando i punti deboli della persona.
4. Far credere “pazza” l’altra persona, quando essa prova a ribellarsi, a chiedere aiuto o a discutere sull’atteggiamento del maltrattante. Diventa molto importante ricordare questo punto, poiché il maltrattamento psicologico fa dubitare di se stessi e della propria sanità mentale.
Il maltrattamento psicologico è subdolo, non è evidente come quello fisico, ma altrettanto traumatico, doloroso; lascia segni evidenti, non sul corpo, ma sulla psiche. Il rischio più frequente per chi é vittima di maltrattamento psicologico è di non venire presi sul serio, andando così ad aumentare la percezione di se stessi come “sbagliati” o “esagerati”. Per questo chi è preposto ad accogliere le richieste di aiuto DEVE essere formato anche su questo tipo di problematica, sensibilizzato su ciò che la persona sta vivendo, e formato nel sapersi rapportare di conseguenza.
Oltre alla formazione specifica degli operatori, anche l’informazione gioca un ruolo chiave, poiché fa sì che chi sta subendo questo tipo di maltrattamenti si riconosca, o lo facciano le persone vicine, in modo da fare fronte comune per affrontare la situazione tempestivamente, poiché il maltrattamento psicologico è come un’edera velenosa: mette radici profonde e anche se sradicata lascia tracce per sempre.