
Autore: Dott.ssa Cobianchi Desirèe – Psicologa Psicoterapeuta
La tutela del minore è un argomento ampio, che deve partire soprattutto dall’informazione e formazione. Le professioni principali atte alla tutela del minore sono tutte quelle che gravitano attorno ad esso: medici, pediatri, insegnanti e professionisti dell’età evolutiva.
Sebbene una leggera formazione di base venga svolta di default, approfondire quelli che sono i principali segnali di disagio del minore è vitale, per affrontare sul nascere una situazione che potrebbe cronicizzarsi e diventare difficile da recuperare. Questa conoscenza diventa però importantissima anche e soprattutto per la famiglia, perché se è vero che tutti gli attori esterni ad essa svolgono la funzione di segnalare situazioni non chiare, è altrettanto importante ricordare come la famiglia sia il primo contenitore e sistema sicuro che il minore dovrebbe sperimentare, e laddove le cause non siano imputabili all’intero nucleo familiare, essa può e deve svolgere una funzione protettiva. Ci riferiamo quindi non solo ai genitori, ma anche a nonni, zii, ecc.
I motivi che vedono il minore coinvolto in situazioni potenzialmente disfunzionali e pericolose sono principalmente riassumibili in: maltrattamento fisico, maltrattamento psicologico, abuso sessuale, grave trascuratezza e violenza assistita.
I segnali da osservare sono molto differenti in base alla tipologia di situazione vissuta, ma per semplificare possiamo riassumerli in: ansia generalizzata, disturbi del sonno, scatti d’ira, ritiro sociale, peggioramento delle performance scolastiche, adultizzazione precoce, distruttività, crudeltà, ricerca di affetto da estranei. Ciò che possiamo consigliare, nel caso si presentino uno o più di questi segnali, è di rivolgersi ad un professionista specializzato, per valutare la situazione e, nel caso, intervenire tempestivamente per interrompere il ciclo disfunzionale al quale il minore è sottoposto.
La tutela del minore nasce proprio dall’attenzione degli adulti di fronte a tali segnali, senza paura delle conseguenze, o, di contro, senza voler iniziare una caccia alle streghe che non gioverebbe a nessuno, in primis al minore. Per questo informazione e formazione sono la chiave per far sì che le situazioni che, purtroppo ancora frequentemente, si verificano, vengano segnalate e affrontate, ricordandoci che la ratio sottostante deve sempre rimanere l’interesse del minore